Sogno che arrivo è un viaggio, un lungo viaggio attraverso il deserto, il mare ma, soprattutto, nelle profondità dell’animo umano. Un viaggio in cui la grazia della poesia è balsamo per la ferita che essa stessa provoca rievocando tragedie, episodi di cronaca passati rapidamente dalle prime pagine all’oblio, dallo sgomento all’indifferenza.
Giulia Siena suChronica Libri ha scritto:Attraverso le pagine di “Sogno che arrivo”, ho recuperato nella memoria momenti del mio lavoro con i richiedenti asilo, la più faticosa e la più formativa tra le mie esperienze.
Leggere questo libro, e io l’ho fatto più e più volte, richiede coraggio – e coraggio, etimologicamente, significa “avere cuore” – il coraggio di aprire i propri occhi verso l’esterno, su un pezzo di mondo che continuiamo a ritenere estraneo ma, soprattutto, verso l’interno, su un universo che, invece, ci suggerisce quanto ciò che giudichiamo “altro da noi” sia in realtà simile.
Sogno che arrivo è un viaggio nel viaggio, un itinerario narrante tra le partenze, le storie, le “odissee” dei migranti. Quello stesso migrante che, quando approda, è una minaccia.